Lo Stato biscazziere e l'insostenibile debolezza degli Enti Locali
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Il post è un pò lungo ma vi chiedo uno sforzo... leggete tutto e guardate il video. Questa è una riflessione sul gioco d'azzardo che vuole provare in qualche modo a smuovere le coscienze. Ad inizio mandato ho proposto ed ottenuto grazie alla disponibilità della Commissione Regolamenti e del Consiglio Comunale (con sole due eccezioni) un regolamento che praticamente vieta l'apertura delle sale da gioco nella nostra città. Grazie a questo strumento almeno tre attività hanno desistito dall'aprire a Tagliacozzo, alcune perché hanno capito altre perché costrette. Quindi tutto bene? assolutamente no... abbiamo bar invasi da slot machine e video poker. Si tolgono tavoli e si aggiungono macchinette mangia soldi e lo Stato non solo non ci consente di combattere questo fenomeno che sta causando fenomeni di disgregazione sociale sempre più allarmanti, ma spesso e volentieri si schiera al fianco delle lobby del gioco d'azzardo. Leggevo del Comune di Cinisello che ha limitato (o meglio ci ha provato...) con apposita ordinanza l'utilizzo di slot/videopoker/... dalle 10:00 e le 22:00. Come è andata a finire? L’ordinanza approvata dal Consiglio Comunale di Cinisello si è rivelata un inutile dispendio di energie perché il provvedimento è stato sospeso dal TAR con motivazioni ridicole.
Anche io ritengo che non sia sufficiente riorganizzare e limitare la distribuzione dei giochi d’azzardo in sale appositamente dedicate (Art. 18): quindi niente più slot-machine in locali pubblici tipo bar, ricevitorie, ecc. Credo che questi giochi d’azzardo, troppo vicini a scuole (sigh!), ospedali, uffici postali, debbano semplicemente scomparire dalle città ed essere confinati solo nei casinò, nelle case da gioco fisiche o online. Leggevo sempre in questo articolo che "in Italia ci sono 413.704 slot autorizzate dai Monopoli di Stato, ossia una ogni 145 abitanti (dato al 31 gennaio 2014); 9.300 le imprese specializzate nel settore scommesse e gioco, con una crescita del 31,2% nel 2013. La spesa per il gioco d’azzardo è di 1.500 euro pro capite, dato riferito al 2012 e relativo solo a coloro che, essendone dipendenti, si rivolgono ai servizi delle ASL."
Questo mettiamolo meglio in evidenza:
La spesa per il gioco d’azzardo è di 1.500 euro pro capite, dato riferito al 2012 e relativo solo a coloro che, essendone dipendenti, si rivolgono ai servizi delle ASL.
Cito ancora un altro passaggio di questo collega amministratore disperato che scrive:
Lo Stato autorizza e consente l’apertura di locali, mentre le Amministrazioni locali non hanno strumenti efficaci di intervento preventivo, a parte qualche norma inserita nei PGT. Diventa assolutamente necessario intervenire a livello nazionale, perché il diritto alla salute non può essere oggetto di baratto. Il gioco d’azzardo legalizzato sta causando fenomeni di disgregazione sociale sempre più allarmanti. Uomini e donne, deboli e provati dalla crisi, infatuati da una fortuna effimera dilapidano le loro proprie misere risorse nella speranza di migliorare situazioni di povertà. Una vera epidemia che agisce come una calamita per la criminalità e genera comportamenti anti-sociali.
Un altro dato che mi ha colpito è che siamo il paese che in percentuale ha il valore più alto di incassi da gioco d'azzardo provenienti dalle slot.
I motivi sono molteplici e tutti tristi...
Vista la posta in gioco, sarà impresa ardua ottenere una rigorosa regolamentazione del gioco d’azzardo in Italia, azioni forti ed esemplari come il “Gambling Control Bill 2013” in Irlanda che consente le slot-machine solo nei casinò: un passo nella giusta direzione. Anche in Gran Bretagna qualcosa si sta muovendo in questo senso. Il leader dei Laburisti Ed Miliband ha promesso drastiche limitazioni se il suo partito vincerà le prossime elezioni nel 2015: alle amministrazioni locali sarà dato potere di pianificazione e divieto.
Ora noi nel mentre cosa facciamo? ...si può teorizzare un'azione di boicottaggio da mettere in campo contro tutte quelle attività che, per qualche spicciolo, si prestano e installano queste macchinette nei loro locali? o rischiamo di violare qualche strana legge (quelle fatte appositamente per tutelare gli interessi di pochi)?
Questa vetrofania viene dal Trentino (non è un caso!)
Personalmente non ce l'ho con nessuno, vorrei semplicemente trovare un modo per prevenire disastri.
Ora per chiudere questo mio sfogo vorrei usare le parole di Lino.
Chi è Lino? Lino era un giocatore d’azzardo.
"Ero un uomo come tanti, che al mattino beve un caffè al bar, prima di iniziare la giornata», ha spiegato Lino. «Guardavo sempre i giocatori abituali che incontravo nel locale, criticandoli. Poi — ha ricostruito — un giorno mi avanzava un euro e l’ho giocato alla macchinetta, per scherzo".
Da quel momento, la dipendenza prende il sopravvento. Il meccanismo del gioco lo inghiotte e inizia una sopravvivenza fatta solo di denaro e bugie.
"Dopo il primo giorno da giocatore avevo già perso 200 euro. A furia di giocare per vincere, la perdita di denaro mi ha portato fino a 5.000 euro di scoperto".
Lino racconta soprattutto la vergogna di svelare a moglie e figli la sua dipendenza dal gioco. Solo ora, con l’aiuto di specialisti e della psicologa che lo segue, Lino ha potuto raccontare la verità ai famigliari, riprendere contatto con loro, anche se ritornare a essere una famiglia per ora è solo un obiettivo da riconquistare.
"Spero di farcela, la mia famiglia è la mia forza. Ogni volta che ho un euro in più in tasca e passo davanti a un bar, subito penso a loro e mi passa la voglia di giocare".
Sono pochi quelli che ne escono senza danni gravi, danni economici, psicologici e sociali.